I nostri occhi non ci dicono tutto?
Agli albori della fotografia, questa meraviglia tecnologica era vista come qualcosa di difficile da comprendere, quasi soprannaturale. Non stupisce quindi che in essa alcuni videro un mezzo per rivelare ciò che l'occhio umano era incapace di vedere. Per fotografia spiritica si intende imprimere sulle lastre fotografiche manifestazioni del mondo soprannaturale che, secondo i suoi sostenitori, si trova tutto intorno a noi, ma che i nostri occhi non possono (o non vogliono) vedere. È difficile riconoscere i falsi. Lo era già prima, quando si lavorava con lastre fotografiche e vecchie macchine a foro stenopeico; la situazione è ovviamente peggiorata grazie alle moderne tecniche di fotoritocco digitale, che rendono il creare una foto spiritica fasulla accessibile a chiunque abbia una discreta conoscenza dei software grafici. Questi fattori hanno reso il campo della fotografia spiritica non povero di mistificazioni, tuttavia vi sono dei casi che danno ancora da pensare.
La fotografia spiritica nacque probabilmente grazie all'incisore americano William H. Mumler, di Boston, nel 1861. Mumler stava eseguendo una prova per compiere una fotografia di se stesso: dispose la macchina fotografica e corse a sedersi sulla sedia posizionata davanti all'obiettivo; quando sviluppò la lastra, notò con stupore che la fotografia ritraeva una sagoma semitrasparente di un'adolescente nella quale riconobbe una sua cugina morta a dodici anni. Il caso destò scalpore e la fotografia spiritica si diffuse ben presto in Europa.
Naturalmente, Mumler sfruttò quello che era forse cominciato come uno scherzo e ne fece un business. Molte persone, anche importanti, pagavano profumatamente per avere una foto di qualche caro estinto e Mumler, per procurargliele, adottava ogni genere di trucco: dalla doppia esposizione alla stampa di più lastre su un solo foglio. Dopo un'epoca prospera per la fotografia spiritica, la questione fu presa in esame dai tribunali, che spesso condannarono per frode i presunti medium. Il primo a finire in tribunale fu proprio Mumler, ma venne assolto grazie all'aiuto delle molte persone influenti che avevano usufruito dei suoi servigi (inclusa la vedova Lincoln) che testimoniarono in suo favore.
Il primo fotografo spiritista inglese fu Frederick Hudson, nel 1872; seguito dal francese Edouard Buguet, che fu uno dei pochi ad essere condannato per truffa. Nel 1886 è il turno di Edward Wyllie; che si dice fosse sensitivo fin dalla nascita. Il sedicente fotografo spiritico mise a frutto i suoi poteri concentrandosi sulla riproduzione fotografica di grottesche apparizioni. Le fotografie, oltre a ritrarre misteriose figure, a volte riportavano anche dei messaggi. Un caso interessante si presentò quando alcuni ricercatori che studiavano fenomeni paranormali chiesero al fotografo di immortalare una persona a caso, per dare prova delle sue abilità. Wyllie scelse il lavandaio cinese del suo quartiere. Sviluppate le foto, si poté notare che oltre alla figura del cinese, era presente un piccolo ritratto del figlio di quest'ultimo; non è tutto: vi era anche inciso un messaggio in lingua cinese. Il lavandaio, che non vedeva il figlio da anni, ne apprese la morte da quel messaggio.
Il più celebre personaggio accostatosi alla fotografia spiritica, è sicuramente Sir Artur Conan Doyle (1858-1930), il celebre creatore di Sherlock Holmes. L'interesse di Conan Doyle per lo spiritismo è evidente anche nei suoi scritti; tuttavia il suo approccio alla fotografia spiritica fu, a quanto pare, estremamente cauto. Lo scrittore voleva infatti evitare di associare il proprio nome ai truffatori che si spacciavano per medium. Nel 1918, dopo la morte del figlio, Conan Doyle pubblicò La nuova rivelazione, in cui spiegava come fosse passato dagli iniziali dubbi sullo spiritismo fino alla sua accettazione. Sir Artur Conan Doyle si interessò anche al caso delle Fate di Cottingley: delle foto scattate da due ragazzine che le ritraevano in compagnia di piccole fatine. Dopo molti anni, le bambine confessarono che si trattava di uno scherzo. Anche le presunte foto spiritiche ad opera di Sir Artur Conan Doyle si rivelarono delle sovrapposizioni fotografiche.
Altro pioniere della fotografia spiritica fu il fotografo britannico William Hope. Nato a Crewe, nel Cheshire inglese nel 1863, si interessò fin da piccolo al paranormale e realizzò la sua prima foto spiritica nel 1905; poi fondò il Crewe Circle, un gruppo spiritualista con lui a capo. Il 4 febbraio 1922 fu smascherato quale truffatore dalla Society for Psychical Research e in particolare da Harry Price durante alcuni test al British College of Psychic Science. Price appose segretamente il marchio della Imperial Dry Plate Co. Ltd. sulle lastre che diede a Hope per realizzare delle fotografie spiritiche, sapendo che il logo sarebbe stato trasferito su qualsiasi immagine impressa su esse. Hope realizzò quindi diverse fotografie in cui apparivano spiriti e fantasmi, tuttavia nessuna di queste riportava il logo della Imperial Dry Plate Co. Ltd. Questo dimostra che Hope aveva scambiato le lastre con altre preparate in precedenza per mostrare false immagini di spiriti.
Degno di nota è anche l'episodio occorso presso Palazzo Linares, a Madrid. Era il 1987 quando la parapsicologa Carmen Sànchez de Castro disse di aver registrato all'interno dell'edificio strani suoni e di essersi sentita spingere da una misteriosa forza durante le sua visita al palazzo, che già da tempo era considerato un luogo nefasto. Il terreno sul quale sorge il palazzo, infatti, fu in precedenza teatro di fatti inquietanti. Durante la guerra d'indipendenza del 1808, i francesi vi avevano costruito una prigione dove incarceravano, torturavano, uccidevano e seppellivano le loro vittime. Successivamente, nel 1873, fu costruito il palazzo, in cui dimorò la nobile famiglia Murga finché gli ultimi eredi non lo chiusero. Secondo una leggenda, Jose de Murga y Reolid marchese di Linares, sposò inconsapevolmente una sorella illegittima. Quando i coniugi scoprirono che la loro relazione era incestuosa uccisero la figlia che nel frattempo avevano concepito, e ne murarono il corpo in una delle stanze del palazzo. Il marchese, in seguito, si suicidò e il corpo fu sepolto nel parco. Da allora si vocifera che gli spettri del marchese e della figlia si aggirino nel palazzo. Sebbene la vicenda non sia documentata da testimonianze attendibili, molti storici si sono interessati all'edificio.
Nel 1989, una squadra di studiosi registrò potenti forze paranormali nel pavimento della cappella del palazzo e in quella che fu la camera da letto del palazzo. Furono, inoltre, rilevati repentini quanto inspiegabilicambiamenti di temperatura in alcune stanze. Fra le 450 fotografie scattate nel palazzo, 11 negativi mostravano strane luci che non erano risultate visibili a occhio nudo; oltretutto, dopo una serie di accurate indagini, non risultarono manipolazioni delle pellicole.
Un caso di fotografia spiritica recente e controverso avvenne il 19 Novembre 1995. Quel giorno scoppiò un incendio al Wem Town Hall, nella città di Wem Rural, Shropshire, in Inghilterra e il fotografo Tony O'Rahilly si recò sul posto per scattare alcune foto. All'inizio, O'Rahilly non notò niente di strano; grande fu il suo stupore quando, sviluppata la pellicola, si accorse che una foto mostrava una figura femminile avvolta dalle fiamme, in piedi dietro una ringhiera. La foto era stata scattata con un teleobiettivo da 200 mm e i vigili del fuoco assicurano che l'edificio era sgombro e che nessuno avrebbe potuto superare il cordone di sicurezza attorno all'edificio.
Il caso destò ovviamente scalpore e la foto, compreso il negativo, venne esaminata da molti esperti. Tony Adams, capo dei fotografi dello Shropshire Star (il giornale locale) asserì che il negativo non presentava tracce di manomissione. Il negativo venne analizzato anche dalla A.S.S.A.P. (Associazione per lo Studio Scientifico di Fenomeni Anomali): Vernon Harrison, presidente della Società Fotografica Reale, dichiarò che la foto era autentica, ma fece anche notare che la testa e il corpo della ragazza sembravano non combaciare. La testa, infatti, sembrava troppo in avanti rispetto al corpo. Analizzando l'immagine al computer, Phil Walton (sempre dell' A.S.S.A.P.) avanzò l'ipotesi che potesse trattarsi di un effetto ottico dovuto al fumo ed ai giochi di luce. C'è comunque da considerare che il viso è abbastanza definito, per cui la polemica continua.
Teorie
Quello della fotografia spiritica è, purtroppo, un campo dove riuscire a distinguere le frodi è veramente difficile, a causa della relativa semplicità con la quale è possibile produrre un'immagine fraudolenta. Specialmente nell'era digitale, grazie ai programmi di fotoritocco, la fotografia ha perso gran parte del suo carattere probatorio. Le pellicole fotografiche, come anche i sensori delle moderne fotocamere digitali, riescono in effetti a vedere qualcosa in più dell'occhio umano (come, ad esempio, le radiazioni ultraviolette), ma se riescano o no ad immortalare manifestazioni di un diverso piano di esistenza, come i fantasmi, rimane un mistero.
Fonte:
www.inspiegabile.com