Pilota civile avvista UFO nei cieli di Londra
Londra, 6 Gennaio 1995 - Il volo BA5061 della British Airways stava avvicinandosi all'aeroporto di Manchester. Il Boeing 737, con 60 passeggeri, era partito quasi due ore prima da Milano; un volo di normale routine. Il pilota, ormai nella fase finale della procedura d'atterraggio, era a 1200 metri di quota quando, improvvisamente, si vide sfilare accanto uno straordinario UFO a forma di cuneo, maestoso e silenzioso, con tante lucine bianche e probabilmente (difficile esserne sicuri, era già buio) una striscia nera sul fianco. Era tanto vicino che il co-pilota, Mark Stuart, istintivamente abbassò la testa, come per evitarlo. Non un sibilo, non un sussulto. Nulla. In pochi attimi le luci erano scomparse.
Immediato l'allarme del capitano Roger Wills: «Qualcosa ci è appena passato sulla destra, velocissimo». E dall'aeroporto di Manchester: «Spiacenti, non abbiamo nulla sul radar. Era un aereo?» Di nuovo il pilota: «Aveva luci, è scomparso rapidamente sulla destra». L'unica certezza del pilota era che non poteva trattarsi né di un pallone aerostatico, né di un modellino telecomandato e neppure di uno Stealth militare, l'aereo americano che non lascia tracce sullo schermo radar. «Ne avevo già visti alcuni, l'avrei riconosciuto», afferma il comandante Wills. Poi aggiunge, sorridendo: «Non era neppure Superman».
Appena atterrato, pochi minuti dopo, Wills aveva compilato il rapporto che, in episodi del genere, è richiesto dai regolamenti. La Civil Aviation Authority, ormai alla quarta segnalazione di Ufo dal 1987 a oggi, ha avviato l'inchiesta che si è ora conclusa con tanti punti interrogativi.
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