Un Caso di Esogamia
È il 15 Ottobre del 1957 quando un agricoltore di 23 anni, Antonio Villas Boas, avvistò per due volte consecutive degli oggetti volanti luminosi nel cielo a S. Francesco di Sales, in Brasile. Una notte, dopo il secondo avvistamento, l'uomo stava arando il proprio campo quando un oggetto a forma di uovo apparve nel cielo ed atterrò davanti al suo trattore. In preda al panico, Antonio tentò inutilmente di scappare ma venne afferrato da quattro esseri (che indossavano una tuta grigia e un casco) e trascinato a bordo dell'UFO.
Antonio racconta: «Il mio inseguitore era un tipo basso (mi arrivava appena alla spalla) che indossava una specie di tuta, e con la testa coperta interamente da un casco. Mi voltai con violenza ed una spinta mi fece rotolare a terra, su un fianco, ad un paio di metri di distanza. A questo punto, si affiancarono al primo altri tre individui e venni attaccato di lato e di fronte, fui agguantato per le braccia e per le gambe e sollevato... L'apparecchio stava a uno o due metri da terra, poggiato su una specie di treppiede. Aveva una porta aperta nella metà, con una scala, fatta dello stesso metallo argentato del disco. Fui portato dentro, il che non fu un lavoro molto facile, ed una volta dentro ci trovammo in una piccola saletta quadrata, illuminata fortemente da molte lampade fluorescenti, piccole e di forma quadrata, incastonate nel soffitto. Dentro era assolutamente vuoto. In tutto vi erano cinque persone e queste mi portarono in un altro locale molto più grande del primo e di forma ovale. Arrivato lì, mi sentii molto meno tranquillo, anche perché la porta esterna era chiusa ed io non avevo nessuna possibilità di fuggire.
Questo locale, con le pareti fatte dello stesso metallo argenteo e lucido, aveva una colonna centrale, dal soffitto al pavimento, molto spessa alle due estremità e più sottile al centro, di forma piuttosto strana. Compresi subito che essa doveva essere il perno o l'asse dell'apparecchio. Sui lati vi era una bellissima tavola e attorno a questa molte sedie girevoli appena accostate e tutte di metallo...».
All'interno del disco gli alieni sembravano comunicare tra di loro per mezzo di suoni simili a latrati e guaiti. Spaventato, l'uomo venne preso, svestito e lavato. Gli venne prelevato un campione di sangue dal mento e venne lasciato da solo in una stanza dove c'era un letto. Poco dopo sarebbe entrata una bellissima donna nuda.
L'essere era alto circa un metro e mezzo, aveva un corpo stupendo, i capelli bianchi e gli occhi grandi, blu e obliqui. Gli zigomi erano alti, il naso dritto ed il mento appuntito. L'essere cominciò a strofinarsi addosso al terrestre eccitandolo. I due consumarono un rapporto sessuale e poco dopo la donna aliena si toccò la pancia ed indicò le stelle, come ad indicare che il nascituro sarebbe stato portato nello spazio. L'incredibile resoconto, che potrebbe essere interpretato come una fantasia sessuale di un ragazzo, non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione dagli ufologi se Villas Boas non si fosse sottoposto, in seguito alla sua esperienza, ad una visita medica.
Il dottor Olavo Fontes che lo esaminò disse che il giovane era stato esposto a radiazioni. Per effetto della contaminazione, Antonio ebbe dei disturbi per molti mesi: insonnia, stanchezza, dolori in tutto il corpo, mal di testa, disappetenza, bruciore degli occhi e lacrimazione permanente, lesioni cutanee provocate da contusioni, macchie giallastre sparite dopo venti giorni. Le lesioni che rimasero per qualche mese avevano l'aspetto di piccoli noduli arrossati, duri, ondulati in superficie, dolorosi se schiacciati. E con un piccolo orifizio nella parte centrale, da cui usciva un siero giallastro. Larghi strati di pelle presentavano "un'area ipercromica, violacea". Inoltre sul mento, ove gli era stato prelevato il sangue, il dottore scoprì due macchioline ipocromiche, una per ciascun lato del mento, di forma più o meno arrotondata. La pelle era sottile e liscia, come se si stesse rigenerando.
Fonte:
www.inspiegabile.com